venerdì 26 agosto 2011

Braciole alla messinese

Anche oggi, come per le alici panate, guest star nella cucina di bollibollipentolino la nonna di Piccolapeste e di Gnucco, mia suocera, che ci insegnerà come preparare le vere braciole alla messinese. Mia suocera che è di Noto in realtà, ha imparato da sua suocera di Messina... insomma qui le ricette si tramandano di suocera in suocera!  ^__^  
Per "braciole" in qualunque altro posto d'Italia si intendono comunemente le costolette di maiale o qualsiasi altro tipo di carne arrostita.
Qui no. Scordatevelo, e attenti ad ordinare al ristorante!! Le braciole a Messina sono degli involtini di carne... buonissimi!! Vabbè anche a Napoli le braciole sono involtini, ma sono due preparazioni totalmente diverse!
Le braciole messinesi sono  dei bocconcini tenerissimi con un ripieno molto semplice ma buonissimo!
Vi anticipo che quella che abbiamo preparato, è una versione adatta a piccolapeste, ragion per cui tra gli ingredienti abbiamo volutamente omesso il pepe, l'aglio e il pecorino (quest'ultimo solo perchè non le piace!), in questo modo le braciole sono venute ancora più delicate! Nella tabella li contrassegnerò tra parentesi con un asterisco per indicare che ci vogliono ma non li ho messi!

La ricetta è questa:



Ingredienti:
per 8 spiedi con 7 braciole ciascuno


  • 750g di fettine di lacerto sottilissime
  • 150g pane grattugiato del forno
  • c.a. 1/2 tazzina di acqua 
  • 1 cucchiaino di sale
  • 10 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • (oppure 5 di parmigiano e 5 di pecorino)*
  • 10 cucchiai di olio EVO
  • 100 g provola ragusana o soresina 48
  • (1 spicchio di aglio intero)*
  • (pepe nero q.b.)*
  • 8 spiedi di legno

 

    Procedimento:

    Il taglio di carne è fondamentale: qui si usa il lacerto chiamato anche girello o magatello. Il taglio si riconosce subito per la forma cilindrica stretta e lunga. Per intenderci: il pezzo che si deve chiedere al macellaio se non siete di queste parti è lo stesso di quello che si usa per il carpaccio, gli straccetti le scaloppine o i saltinbocca. L'importante è che il macellaio tagli le fettine sottilissime! La fetta intera va poi tagliata in tre quadranti in modo da ottenere dei pezzi di forma quasi triangolare.  Qui il macellaio le taglia e le batte lui!
    Chiarito il pezzo di carne da usare passiamo alla preparazione! 
    Prima di tutto prepariamo la "muddica", la mollica: versare il pangrattato in una zuppiera larga e aggiungere poco per volta un pò d'acqua come se si volesse schizzarla e lavorarlo con i polpastrelli delle dita, come se si stesse incocciando il couscous!


    Quando la mollica sarà bella morbida (ma attenzione a non aggiungere troppa acqua! non deve sfarsi!) aggiungere il parmigiano grattugiato (e il pecorino se si vuole), lo spicchio di aglio*, il sale e lavorare bene sfregando fra le mani il  composto, fino a quando il parmigiano non si sarà amalgamato perfettamente. Infine aggiungere l'olio EVO e continuare ad amalgamare gli ingredienti. La mollica è pronta! Eventualmente assaggiare se è buona di sale, altrimenti aggiungerne un pò! Io mi tengo sempre molto con il sale perchè è meglio non abusarne, soprattutto per i bambini!
    Battere tutte le fettine di lacerto con il batticarne: devono essere sottilissime! Per rendere il lavoro più semplice e veloce, stendere tutte le fette sul piano da lavoro, sulla carta forno o su carta stagnola, con la base più larga disposta in basso (come se fosse un ipotetico triangolo).


    Prendere la mollica, eliminando lo spicchio d'aglio, e disporla a mucchietti su ogni fettina di carne. 
    Tagliare la provola in cubetti piccolissimi e aggiungere qualche pezzettino su ogni mucchietto di mollica. E ora, la parte più importante! Arrotolare la braciola non è una cosa scontata, qui è importantissimo! La chiusura dei bordi è fondamentale, ciò permette di non far perdere il ripieno e fa sì che le braciole siano così morbide all'interno!


    Si fa così: prendere i due lembi opposti sulla base maggiore della fettina (l'ipotetico triangolo) e piegarli all'interno, quindi arrotolare usando pollice ed indice e medio, facendo attenzione a non far uscire il ripieno e tenendo stretto l'involtino con le altre dita. 
    Ecco il "foto-video", per capirci meglio!


    A questo punto il grosso è fatto! Prendere 7 braciole e infilzarle su uno spiedo di legno a una ad una  facendo in modo che la chiusura della fettina di carne resti stretta tra una braciola e l'altra, l'ultima da infilzare va posizionata al contrario rispetto alle altre. Continuare fino a quando non finiscono gli involtini.
    Io le ho arrostite sulla bistecchiera, ma la morte loro è la cottura alla brace, ma sia sulla bistecchiera, che su pietra ollare, per esempio, ma anche nel forno vengono buonissime.


    Ne preparo sempre in gran quantità , gli spiedi in più li avvolgo singolarmente in un foglio di carta forno e li congelo, in questo modo si risolvono tantisssime cene all'ultimo minuto e il figurone è assicurato!
























    Con questa ricetta partecipo al contest di pan di panna "Buon appetito Italia"

    Vi lascio con qualche immagine della Piazza del Duomo di Messina scattata in questi giorni, visto che questa ricetta è tipicamente messinese come "l'evento" con la E maiuscola molto sentito da tutta la cittadinanza che si tiene qui a Ferragosto : la passeggiata delle statue equestri dei Giganti Mata e Grifone e soprattutto la processione della "Vara" dell'Assunta da Piazza Castronovo fino alla Piazza del Duomo, dove poi vengono spostati anche i Giganti.


    La "Vara" è un monumentale carro rinascimentale di forma piramidale alto 14 metri, pesante circa 8 tonnellate, raffigurante l'assunzione al cielo della Vergine Maria, che viene fatto slittare su dei pattini d'acciaio sull'asfalto bagnato trainata al grido di "viva Maria" da un migliaio di devoti a piedi nudi e vestiti di bianco. I tiratori sono attaccati a due gomene lunghe più di 100 metri.


    Attorno alla base, poggiati ad un reticolo di stanghe a crociera, vogatori e timonieri ne dirigono il percorso di volta in volta correggendo eventuali sbandamenti del carro.

    Fonte: www. tempostretto.it
    Andare fisicamente alla processione è impossibile, la città si blocca, per cui per le immagini vi mando qui

    La Vara, il Duomo e il Campanile


    La storia dei Giganti invece è legata alla tradizione popolare.



    Dal blog http://siciliaalnaturale.blogspot.com:  La leggenda narra che a Messina, nel villaggio di Camaro, viveva una bella e austera fanciulla dalla grande fede cristiana di nome Marta, che in dialetto si trasforma in Mata. Intorno al 970 d. C. la città di Messina sarebbe stata invasa dal guerriero saraceno Hassan Ibn-Hammar, il quale, dopo aver incontrato la bella Mata, se ne innamorò e le chiese di sposarlo. In seguito al rifiuto della fanciulla, il gigante moro decise di rapirla, con la speranza di convincerla. Alla fine il moro, per ottenere l'amore di Mata, si convertì al cristianesimo e cambiò il suo nome in Grifone, riuscendo così ad ottenere il consenso dell'amata. La tradizione tramanda che la coppia di giganti furono i fondatori della città di Messina.



    Infine uno scorcio dello Stretto, con le tipiche navi della Caronte che vedo dal balcone della mia cucina!



    14 commenti:

    1. Wow che meraviglia! Le foto ( sia di cibo sia di Messina ), ma lo sai che in Croazia c'è un tipo di salsicciote che si preparano in modo simile ma senza il ripieno? Queste le voglio proprie provare a fare sia nel corso del Piccolo Cuoco, sia per i miei nipoti? Ma, vista la elaborazione lunga secondo te, perdono se li prepariamo e poi congeliamo?

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    2. Ciao Ivona! :) Sembra una preparazione elaborata ma in realtà non lo è! Comunque io ne preparo sempre tantissime e congelo gli spiedi singolarmente, poi basta scongelarne quanti te ne servono(io nel microonde con il programma di scongelamento) e li cucini! Non perdono assolutamente! Faccio così anche per le cotolette! ;)Un bacione :)

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    3. Ti faccio tanti auguri per la tua partecipazione al contest con questa ricetta validissima. Un abbraccio e a presto

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    4. Che bello! Sia le braccioline che le foto. Complimenti. Anche il video poi. Bravissima

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    5. che post stupendo, complimenti sia per come lo hai scritto che per come hai eseguito la ricetta

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    6. @la creatività e i suoi colori, Meris e Stefania:
      grazie grazie grazie!!! il video è proprio una chicca vero? :) spero che si sia capito bene come avvolgere le braciole! Un bacio a tutte :)

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    7. Per me già hai vinto con questa fantastica ricetta!!bravissima

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    8. fantatsica spiegazione, i dettagli fanno sempre la diffrenza in cucina!!!! in bocca al lupo pe r il contest!!!

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    9. spettacolare! Sia la ricetta, che la spiegazione, la presentazione e le foto!!!

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    10. Mi credi se ti dico che con queste braciole sullo spiedino sei riuscita a stuzzicarmi l'appetito, nonostante sia in lotta perenne con carne? Mi sa che mi toccherà farle perchè non credo me le toglierò facilemente dalla testa :) Un bacione, buona serata

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    11. grazie cara!!! sono appena tornata e quindi ti ringrazio solo ora per il contributo per la mia raccolta!!!
      un bacione e complimenti per la ricetta!!
      Mara

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    12. @Tina: grazie :) incrociamo le dita!
      @Sere: crepi il lupo!
      @Deborah: :) grazie!!!
      @Federica: anche a me non piace molto la carne... queste braciole però sono un'eccezione! Me se la carne proprio no...potresti seguire lo stesso procedimento con delle fettine di pesce spada tagliato sottile sottile! Le braciolette di pesce spada sono ancora più buone ;)
      @mara: grazie a te per questo bel contest! :)

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    13. Ero molto incuriosita da questo post dopo aver visto i tuoi 7 links e devo dire che é davvero bellissimo.
      Belle le foto, bella la ricetta (oltre che buona) e bella anche l'idea.
      A presto!

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    14. @Elvira: :) grazie!! è stato un lavoraccio ma ne è valsa la pena! ;)

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