Era fine marzo-inizio aprile di tanti anni fa e, scesa dalla Caronte, il traghetto che fa la spola tra Villa S. Giovanni e Messina, sono stata letteralmente investita dal profumo.
Già, perchè chi è nato in Sicilia a queste cose non ci fa caso, ci è abituato, ma per me che sono una "forestiera" che viene dal "continente", come dicono qui ;), è una sorpresa ogni volta, e non mi ci sono ancora abituata.
Non è un profumo qualsiasi e non è sempre lo stesso durante l'anno.
E' il periodo della fioritura delle zagare, la cui fragranza è soave, inebriante e ti entra dentro.
Ma non è solo questo.
Basta camminare in città e passare semplicemente a qualche isolato di distanza da un "laboratorio" di pasticceria, perchè qui, a pieno diritto, si chiama così, che si resta ammaliati e ti viene voglia di seguire, quasi in trance, quel sentore di mandorle, di pistacchi , di cannella e chissà cos'altro, come faceva Obelix nei cartoni di quando ero piccola.
Oppure basta passare vicino ad un panificio e allora è la fine: tutto intorno è odore di pane caldo appena sfornato,