mercoledì 4 aprile 2012

Cuddure cull'ova

Dopo i panini di cena , un'altra specialità del periodo pasquale legata alla tradizione siciliana è la "cuddura cull'ova".
E' ai greci che se ne deve l'origine: il termine "cuddura" deriva infatti dal greco "koullura" che significa "corona" ed era così che venivano chiamati dei pani votivi a forma di ciambella, portati infilati in un bastone o nel braccio, da offrire in dono agli dei.
La presenza delle uova va ricondotta ad antichi riti pagani in occasioni dei quali era uso scambiarsi le uova come simbolo di fecondità.
Con il passare dei secoli questa tradizione, come molte altre, sono state ricondotte al cristianesimo e la cuddura è diventato un dolce pasquale, le uova come simbolo della Pasqua in generale e della rinascita e della resurrezione in particolare.
Le forme sono moltissime: corona intrecciata, campana, colomba stilizzata, cuore, il panierino, 'u panaru che si dona per augurare abbondanza. In tutte però il comune denominatore sono le uova messe sempre in numero dispari (ma non chiedetemi il perchè!)
La ricetta originale prevede l'uso dello strutto e dell'ammoniaca, quella che vi sto proponendo l'ho trovata qui, ho solo adattato le dosi per 600g di  farina.

Ingredienti per 4 cuddure grandi

Per l'impasto

  • 600g farina 00
  • 70 ml latte
  • 1 bustina lievito per dolci
  • 120g burro
  • 180g zucchero
  • 2 uova
  • scorza grattugiata di un arancia BIO                   
  • un pizzico di sale

Per decorare

  • 4 uova da fare sode
  • 1 uovo+un pò di latte per spennellare
  • palline di zucchero colorate


Procedimento
Con le dosi sopra indicate ho ricavato 3 cestini e una colomba.
Prima di tutto preparare le uova sode: metterle in un pentolino capiente con l'acqua, contare 8 minuti dall'ebollizione, quindi lasciarle raffreddare.
In una ciotola abbastanza grande setacciare la farina con il lievito, mescolarla con lo zucchero, la scorza grattugiata dell'arancia (grattugia tescoma) e il pizzico di sale. Fare un buco al centro e aggiungere il burro e le uova. Cominciare a lavorare e aggiungere il latte un pò alla volta fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferire su una spianatoia infarinata e lavorare velocemente fino a quando l'impasto non sarà liscio e compatto.
Avvolgere in un canovaccio e lasciare riposare in frigo per un'ora.

Accendere il forno a 180°C.
Dividere l'impasto a metà e stenderlo con il mattarello fino ad uno spessore di circa 1 cm.
Con una rotella tagliapasta ricavare la forma di una colomba (ho fatto la sagoma di cartoncino) e con i ritagli ricavare dei nastri che serviranno a fissare le uova.


Ricavare inoltre le forme che serviranno per fare il cestino: due mezze lune una più grande per la base e una più piccola che servirà da taschina per l'uovo. Impastare nuovamente i ritagli e dare loro la forma di due filoncini che verranno intrecciati per fare il manico del cestino.


Disporre la mezzaluna più grande, che farà da base, sulla carta forno (per me quella riutilizzabile tescoma) diporre al centro l'uovo sodo, appoggiare sull'uovo la mezza luna di impasto più piccola leggermente inumidita e fissarla sulla base. Applicare il manico (spennellando sempre le estremità con un pò di acqua). Decorare a piacere con i rebbi di una forchetta. Spennellare con un uovo battuto con un pò di latte e cospargere con le palline di zucchero colorate.



Infornare e cuocere (forno preriscaldato) a 180°C per una ventina di minuti o fino a quando le cuddure non saranno dorate.








Si conservano benissimo chiuse in una scatola di latta per 3-4 giorni.









18 commenti:

  1. ma che meraviglia Laura sei un'artista, io non avrei la pazienza di fare un disegno e un intreccio tanto bello, o forse sì? non lo so, comunque i tuoi passo-passo sono una tentazione irresistibile. Auguri di buona Pasqua. baci mony

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  2. che belli!davvero splendidi complimenti!!auguri di buona Pasqua!

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  3. Ammappa che belli!!! Io mi fermo ai cuori e ai cestini perchè sono basilari e tradizionali, pure la gallina c'hai messo!! :) Da nuora di una calabrese io ho imparato a fare i cudduraci che sono molto molto simili se non per la presenza di liquore nella variante calabrese... cmq devo dire che sì i biscotti sono belli ma la pastiera è la pastiera! Sempre! :)
    Bacioni Laura, buon viaggio!!!!

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  4. meravigliosi e folkloristici! brava!
    ciao e buona pasqua
    Valeria

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  5. Le conoscevo come scarcelle...devo dire che avevo voglia di provarci,e tu sei stata davvero bravissima,come sempre,e le tue foto meravigliose mi incantano!

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  6. Meravigliose cuddure...noi in Calabria li chiamiamo cudduraci e i panari vanno alla grande!!!!!!
    Bravissima Laura!!!
    Un grande bacio

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  7. bellissime e buone! anche da noi usiamo farli a Pasqua!
    abbracci

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  8. Grazie a tutte!!
    @veru: hai proprio ragione! la pastiera è la pastiera! Non si scappa! ;)

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  9. ...ma le tue cuddure sono meravigliose!...sei molto brava: complimenti. Buona Pasqua!

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  10. Ma che belle queste cuddure,da noi si chiamano scarcelle! Brava!Ciao

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  11. Uuuu sono bellissime queste cuddure! Anche il tuo post è molto molto interessante, non le avevo mai sentite!! Mi piace un sacco il cestino! ^_^ Bacioni e Buona Pasqua!!

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  12. La colombina è bellissima quasi quasi mi dispiacerebbe mangiarla anche se con tutte quelle codette :P ajajaj!!!! Sei stata bravissima come sempre e la spiegazione delle Cuddure è da 10 e lode!
    Buona Pasqua Laura a te e tutta la tua Bella Famiglia smack! ♥♥♥

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  13. Buoni! Non sono facili da preparare, brava, buona Pasqua, un abbraccio SILVIA

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  14. Che bello il tuo blog! Mi sa che lo seguirò spesso

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  15. Le cercavo e sulla rete ho trovato tante ricette, questa è quella che mi ricorda di più la mia infanzia.Grazie

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