Giovedì scorso sono stata invitata a partecipare alla seconda giornata della ceramica indetta dalla città di Patti, con i ceramisti di Patti, Santo Stefano di Camastra, Caltagirone e Sciacca.
Un invito che non potevo rifiutare perchè fatto da una donna speciale e perchè durante la manifestazione erano previsti, oltre alle dimostrazioni di foggiatura e decorazione, laboratori creativi per i bambini.
A dire il vero, io non avevo bisogno di sapere e di vedere come nasce un piatto di ceramica.
Per me che fino a qualche anno fa sguazzavo fino al collo (nel vero senso della parola) nell'argilla, negli smalti e nei pigmenti, e che lottavo con un forno così lungo che per controllarlo dall'inizio alla fine mi sarebbero stati molto utili una bicicletta o un paio di pattini, è stato un tuffo nel passato: rivedere gli amici con cui ho lavorato a stretto contatto e con cui affrontavamo problemi seri sempre con il sorriso sulle labbra e scoprire che l'affetto reciproco è rimasto immutato mi ha fatto veramente molto piacere.
Ed è stato emozionante toccare nuovamente un pezzo di impasto (di argilla) e plasmarlo insieme alla mia
piccolapeste e vedere nei suoi occhi l'interesse e la curiosità che hanno soltanto i bambini .
Non c'è bisogno di dirvi che la Sicilia è rinomata non soltanto per i cannoli e le granite o per le sue bellezze naturali e artistiche, ma anche per le sue meravigliose ceramiche in cui si fondono tutti i suoi colori e la passione e la forza delle persone che, con grandi sacrifici e nonostante tutto, continuano a crederci ed a portare avanti questa tradizione.
E come sposare questi colori intensi ma al tempo stesso delicati, di cielo, di mare ma anche di fuoco con i sapori di questa terra?
Con una ricetta eoliana ovviamente, perchè è sulle isole Eolie che si affaccia il golfo di Patti.
Una ricetta della tradizione povera, fatta con le mandorle, bianche e delicate, perfette per far risaltare i colori di queste splendide ceramiche.
Ingredienti per 4 persone
* è possibile sostituire una parte o del tutto con del pane grattugiato tostato in una padella antiaderente |
Procedimento
Prima di tutto eliminare la pelle delle mandorle: portare l'acqua ad ebollizione in un pentolino, tuffarci le mandorle e lasciarle nell'acqua per un paio di minuti. Scolarle e facendo attenzione a non bruciarsi, eliminare la pelle premendole tra il pollice e l'indice: la mandorla sguscerà via facilmente senza rompersi.
Asciugarle e metterle in un frullatore insieme ai due formaggi grattugiati, giusto un pizzico di sale, il pezzettino di aglio (io ho utilizzato quello secco), l'olio e frullare fino a quando non si sarà ottenuto un composto omogeneo e dalla granulometria molto fine.
Non preoccupatevi se non diventa una crema, lo diventerà aggiungendo un pò di acqua di cottura della pasta.
Portare ad ebollizione abbondante acqua salata in una pentola, quando bolle aggiungere il sale e cuocervi gli spaghetti.
Prima di scolarli al dente, prendere una tazzina di acqua di cottura e frullarla insieme al pesto di mandorle, condire la pasta con questa crema e servire subito!
Di questa ricetta esistono varie versione in cui il formaggio è sostituito in parte da pane grattugiato tostato.
Vi lascio con una lunga carrellata di immagini scattate durante la "seconda giornata della ceramica" della città di Patti (ME)
Ed ecco Chiara alle prese con il tornio, aiutata dal gentilissimo e bravissimo sig. Placenti
C'è anche uno degli ultimi che sanno utilizzare un antico tornio a pedale!
Si ringraziano per la gentilezza e la disponibilità la signora Rossana Giacalone Caleca art director di Caleca Italia e organizzatrice del laboratorio per i bambini, Ceramiche Artistiche Placenti Marcello,Ceramichedecori, Saracino, Artegola.
Mi hai fatto sognare con il tuo post: luoghi meravigliosi, tradizioni antichi che danno vita ad autentici capolavori e una ricetta da leccarsi i baffi.
RispondiEliminaBuona giornata!
grazie per il bellissimo commento! :-) è vero sono capolavori perchè fatti interamente a mano e soprattutto con il cuore! ;-)
Eliminache colori, che immagini, che emozioni!
RispondiEliminami piacerebbe provare a lavorare l'argilla prima o poi, ma credo che farei dei bei disastri!
^_^ cara Paola come per tutto ci vuole esperienza! vedrai che se vorrai non creerai disastri! ;-)
EliminaSplendida ricetta e bellissime foto. Deve essere fantastico plasmare qualcosa lavorando l'argilla, non ho mai fatto questa esperienza ma se avessi modo mi piacerebbe tantissimo provare. Le ceramiche di Santo Stefano e Caltagirone le conosco bene, non sapevo che anche Patti avesse questa tradizione. Ciao, Leti
RispondiEliminaE' strano che tu non abbia mai sentito della tradizione ceramica di Patti! C'è una grandissima azienda per cui ho lavorato famosa in tutto il mondo: la Caleca (le ceramiche che vedi in tutte le mie foto) ;-) ciao!
EliminaBuona la pasta e belle le foto...davvero!! Da palermitana doc trasferita al nord (Milano)apprezzo SEMPRE E MOLTO gli "sponsor" della mia isola,che, sepolta spesso sotto tante vergogne, ha tanto da mostrare di bello e buono.
RispondiEliminaHo sponsorizzato l'evento con tutto il cuore, perchè lo meritano! Sicilia da AMARE! ;-) in tutti i sensi! :-D
Eliminaquesto pesto mi sembra qualcosa di meraviglioso. Lo proverò sicuramente. Bellissime le foto,anche se con quell'atmosfera marina mi è venuta un po' di depressione,che quest'anno l'unica conchiglia che ho visto è stata quella accanto al tuo piatto di spaghetti!:(
RispondiEliminami dispiace per il mare!:-( almeno con questo post ti ho portato un pò di sicilia! e comunque se ti può consolare, qui si muore di caldo!! ;-)
EliminaChe meraviglia! Adoro la ceramica e questa colorata della Sicilia in modo particolare! Tanto tempo fa anche io andai a fare un laboratorio di ceramica a Grottaglie, un paese in Puglia ma vicinissimo a Pisticci (il mio paese) fu un'esperienza indimenticabile.
RispondiEliminaLa ricetta... Semplicemente DIVINA! Smack ♥
dai che bello!! è divertente plasmare l'argilla! smakkete a te! ;-)
EliminaBella ricetta e altrettanto belle le foto: un post completo!
RispondiEliminaBrava!
Ilaria di ATuttaCannella!
grazie Ilaria! un fotopost!! :-D
EliminaPer diverso tempo ho accompagnato mia madre a Deruta e Faenza per seguire corsi di ceramica. E proprio in questi giorni sto sbirciando dentro il forno per vedere la reazione degli smalti e l'effetto finale sui vasi. La ceramica fa parte della mia vita da tantissimi anni. Ma quante cose abbiamo in comune???? La ricetta è golosa, bella e profuma di casa e vcose buone. Una coccola che potrebbe spingermi ad accendere i fornelli:)
RispondiEliminaWow!! abbiamo in comune anche le ceramiche!! :-D faenza... che bei ricordi! Pensa che quando lavoravo ero io che formulavo impasti speciali, smalti e colori! ;-) è divertente vedere la reazione degli smalti e dei colori vero? Ora però voglio vedere le creazioni di tua mamma!! (e anche tue?) un bacione!
Eliminap.s. io non ho resistito, oggi ho acceso il forno!
Che immagini meravigliose! Le ceramiche sono davvero stupende :-) Buonissima questa pasta, da replicare al più presto :-)
RispondiEliminache bei posti, beata te che li hai visitati, io mi consolerò con i tuoi gustosi spaghetti, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaun cacio e (pepe) siculo, Miam...beh visto il prezzo dei pinoli, io le mandorle le metto anche nel pesto genovese...
RispondiEliminaChe buona pasta e che meravigliose ceramiche!!!
RispondiEliminaUn abbraccio.
Bellissimo questo post, stupende le foto ma ancor di più vorrei la tua pasta!! Qui non se ne vede neanche l'ombra, anzi, si, ma solo di riso :)
RispondiEliminaUn abbraccio
grazie Elvira!! sto seguendo il tuo bellissimo viaggio *_*
EliminaCara Laura questa ricetta è semplice e favolosa, la farò a breve.
RispondiEliminaBello il racconto della festa, la ceramica è un mondo pieno di magia.
Complimenti anche per le foto!
A presto
Ciao Stefania! grazie! vedrai, sarai sorpresa dalla bontà di questo pesto! ;-)
EliminaHo mia zia che vive a Patti,che cittadina meravigliosa,per non dire il mare e i suoi tramonti.
RispondiEliminaBellissimo!!!
Molto bene!!
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